Dal cenacolo alla croce: L’adorazione della Croce

Dal cenacolo alla croce. È l’ascolto della Parola che aiuta a comprendere la croce. Così inizia la breve omelia di mons. Giuseppe Giudice durante l’azione liturgica in Passione Domini del Venerdì Santo.

Il Vescovo ha trascorso il secondo giorno del Triduo sempre nella parrocchia Regina Pacis di Angri.

“Sotto la croce, l’orizzonte di Gesù è più ampio. Ieri sera lo sguardo era basso sui piedi, oggi va oltre, oltre i secoli. Quello sguardo ci raggiunge stasera. Raggiunge ognuno di noi. E noi sotto la croce, possiamo accogliere nuovamente Gesù”, aggiunge il Vescovo sottolineando la continuità delle due celebrazioni, dal cenacolo del Giovedì Santo si ariva alla croce del Venerdì.

Una croce fatta di legno, sulla quale Cristo si fa uomo. Un uomo con le braccia aperte che attende i suoi figli dispersi con un amore infinito. Un amore che arriva fino alla fine.

Una liturgia che ha posto l’accento sull’universalità dell’amore del Signore, che ha accoglie tutti così come ha accolto il buon ladrone “che negli ultimi istanti della vita ruba il Paradiso”. Un invito a sentirci amati, nonostante la piccolezza.

Subito dopo la liturgia della Parola, c’è stata l’adorazione della Croce, un momento di grande devozione, in cui il parroco don Antonio Cuomo ha invitato la comunità ad adorarla con una spiritualità intima e profonda che non termina lì, ma prosegue, dalla croce al sepolcro.

La preghiera diventa così carità con la colletta per i cristiani in Terra Santa fino alla condivisione dell’Eucaristia per entrare nel gran silenzio del Sabato santo! Questa sera la Veglia pasquale è alle ore 22.00.

Donatella Salvati

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