Le chiese di San Sebastiano e di San Vito

Alla scoperta di altri due edifici sacri della città di Sarno.
Chiesa di San Vito – Facciata

Nella zona sud/est di Sarno, ai piedi del monte Saretto, si erge la chiesa settecentesca di San Sebastiano. In origine doveva essere dedicata alla Madonna di Costantinopoli, a cui, evidentemente, si riferisce il quadro in tela di Angelo Solimena siglato e datato 1686, che ritrae la Madonna con ai piedi san Sebastiano e san Giovanni Battista.

Con l’eruzione del Vesuvio nel 1631 la chiesa rimase sepolta. La popolazione, usufruendo dei resti come base, nel 1701 edificò una nuova chiesa più grande. Seriamente danneggiata dal terremoto e dalla guerra, negli anni ‘50 fu restaurata con i fondi forniti dal governo per i danni bellici.

L’esterno è caratterizzato da due scale che permettono di raggiungerne il sagrato; la facciata si presenta semplice, ai lati estremi vi sono due paraste di ordine corinzio. A sinistra e a destra del portale vi sono due nicchie che ospitano due sculture raffigurante a destra san Pietro e a sinistra san Paolo. Sormonta il portone di ingresso una maiolica che raffigura san Sebastiano Martire sovrastato da un grande finestrone rettangolare. L’interno è a navata unica e presenta una pavimentazione in marmo bianco statuario e grigio bardiglio realizzati durante un restauro del 2004.

Nel territorio parrocchiale, nella località San Vito, vi è la chiesa dedicata a san Vito. Non si hanno molte notizie; alcune fonti citano che sia stata realizzata in epoca medievale. Essa è situata in una zona archeologica. Infatti, nel vicino Boscone, furono trovati diversi oggetti di epoca remote. A seguito del terremoto del 1980 ha subito vari interventi di restauro.

Chiesa san Sebastiano – Sarno

Un ampio sagrato conduce all’ingresso. La facciata semplice presenta un portone di accesso incorniciato da un portale mistilineo in piperno. Esso è sormontato da un tondo decorato con maioliche dove vi è rappresentato san Vito, sovrastato da tre aperture. Chiude la facciata il piccolo campanile.

L’interno, ad unica navata, presenta un soffitto formato da due volte a vela interrotte da un arco a tutto sesto. Delimitano l’area presbiterale due colonne medievali incastonate una a destra e una a sinistra. L’altare in marmo è stato eretto, con l’obolo dei fedeli, dal rettore del tempo don Emilio Zarrella e consacrato solennemente dal vescovo Giuseppe Izzo il 23 maggio 1909.
La statua di san Vito scolpita in legno fu donata dal sacerdote Marcello Annunziata parroco di San Paolo del Brasile.

È stato effettuato un adeguamento liturgico post conciliare negli anni 90, dove è stato spostato l’altare maggiore verso la parete. Gli altri elementi, ambone e sede, sono in legno di manifattura commerciale.

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