Il nuovo modello catechistico della nostra Diocesi

Il documento «Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro», offerto ad experimentum alla Chiesa diocesana, propone un modello catechistico che pone al centro l’incontro personale con Cristo. Il testo richiama l’urgenza di accompagnare bambini, giovani e famiglie, con una grande attenzione alle persone con disabilità, verso una fede viva e condivisa.
Cena in Emmaus di Sieger Koder, particolare

Qual è la strada migliore per consegnare la fede ai piccoli? È questa la domanda da cui partire per leggere il documento sull’iniziazione cristiana “Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro (Lc 24,15) – Cammino diocesano per l’Iniziazione Cristiana”, licenziato lo scorso 8 settembre, giorno in cui la Chiesa ricorda la nascita della Vergine Maria. 

Frutto di un lavoro sinergico e sinodale, che ha raccolto il meglio della tradizione della Chiesa e delle diverse esperienze presenti in diocesi, il documento è stato elaborato dalla Commissione per la Catechesi, affidata a don Vincenzo Spinelli, con l’accompagnamento di monsignor Giuseppe Giudice e il monitoraggio di don Valentino Bulgarelli, direttore dell’Ufficio Catechistico Nazionale della Conferenza episcopale italiana.

«Questo lavoro è frutto di un cammino sinodale fatto insieme – afferma mons. Giuseppe Giudice –.  Non partiamo da zero: raccogliamo una tradizione già viva nella nostra diocesi e nella Chiesa italiana. Il cammino catechistico ha generato frutti di santità e tante esperienze belle. Oggi, tuttavia, ci troviamo davanti a una situazione nuova. Un tempo si poteva parlare di un vero e proprio catecumenato sociale: parrocchia, famiglia e scuola camminavano insieme e la formazione della fede avveniva naturalmente in questi contesti. Al contrario, oggi dobbiamo confrontarci con molte novità – basti pensare alla famiglia – e siamo chiamati a trasmettere di nuovo la fede, quasi ricominciando da capo. Con quali strumenti? In che modo? Il documento sull’iniziazione cristiana vuole offrire nuovo slancio a questa pastorale».

La nostra diocesi è tra le prime in Italia a raccogliere questa sfida: realizzare un modello catechistico rinnovato, fondato sull’incontro personale con Cristo e capace di rispondere alle nuove esigenze del popolo di Dio con flessibilità, discernimento e passione evangelica. Nell’introduzione al testo, firmata dal Vescovo, si legge che il documento è offerto alla Chiesa diocesana ad experimentum, affinché i diversi soggetti impegnati nella formazione e nell’iniziazione cristiana possano leggerlo, approfondirlo e studiarlo, proponendo osservazioni ed emendamenti prima della sua approvazione definitiva come testo di riferimento obbligatorio per tutta la diocesi.

Verso una conversione pastorale e missionaria

I vari sacramenti dell’Iniziazione Cristiana – Battesimo, Prima Eucaristia e Confermazione – sono intimamente legati l’uno all’altro, non tappe che si concludono ma finestre aperte su un cammino che, passo dopo passo, ci accompagna nella maturità della fede. Monsignor Giudice spiega che il documento, frutto di un lungo confronto, invita a una conversione pastorale e missionaria, come richiesto da papa Francesco e come continua a indicare papa Leone. «Senza questo cambiamento, ogni testo rischia di restare inefficace – osserva –. È fondamentale comprendere come trasmettere la fede ai più piccoli, con particolare attenzione alle famiglie e alle persone con disabilità».

Due icone bibliche fanno da sfondo al cammino catecumenale proposto: i discepoli di Emmaus (Lc 24,13-35) e l’incontro di Filippo con il funzionario etiope (At 8,26-40). Questi testi, insieme ad altri evocati in filigrana, mostrano come Gesù e la Chiesa accompagnino sempre il cammino di fede, che ha inizio fin dal grembo materno (cf. Is 49,1). 

L’esperienza della fede non può essere separata dalla dimensione sacramentale.  Ne consegue che l’iniziazione cristiana non può ridursi a un semplice percorso scolastico di apprendimento, ma deve configurarsi come un autentico itinerario di conversione, capace di accompagnare il credente a fare esperienza concreta di Cristo nella quotidianità. La testimonianza gioiosa di chi ha incontrato Cristo è, infatti, il segno più autentico dell’efficacia dell’iniziazione cristiana.

È possibile scaricare il documento “Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro” dal sito della diocesi www.diocesinocerasarno.it

Il ruolo degli insegnanti di religione

Il periodo che separa il Battesimo dall’inizio del catechismo è prezioso per seminare la fede. In questo contesto, gli insegnanti di religione cattolica svolgono un ruolo fondamentale, soprattutto nelle scuole dell’infanzia e primaria, diventando l’unico ponte tra il bambino e il messaggio evangelico.

È importante rafforzare la sinergia tra scuola e comunità ecclesiale, sostenendo gli insegnanti attraverso collaborazione con parrocchie, diocesi e centri di formazione. Tra le proposte: incontri annuali con i parroci, partecipazione a momenti comunitari e scambio di buone pratiche per accompagnare i bambini nel percorso di fede prima e durante il catechismo.

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