Con l’apertura della nuova sede della Pia Unione Ammalati, hanno preso vita numerose iniziative volte a promuovere la conoscenza e la formazione sull’apostolato della sofferenza. Far comprendere il valore e la dignità di una persona che porta nel proprio corpo i segni della passione di Cristo diventa sempre più una missione specifica per l’associazione.
A questo proposito, tra gli appunti di Alfonso Russo, si legge: «Il 27 giugno 1971, festa della Madonna del Perpetuo Soccorso, si tenne presso la nostra Direzione di Pagani il primo incontro di “Sole Mamme”.
Erano presenti più di 35 mamme. Furono affrontati argomenti interessanti sul tema: “La mamma nella Chiesa e nella società”. La conferenza, seguita da un dibattito, fu tenuta da don Saverio Calabrese. Al termine, a nome della Direzione, gli donai un’immaginetta della Madonna, una corona e un dolce. Era presente anche don Flaviano Campitiello. O Maria, mamma di Gesù, benedici tutte le mamme!»
È straordinario osservare come, in quel periodo, il problema dei bambini ammalati – spesso relegati in casa perché le famiglie provavano vergogna e affrontavano notevoli difficoltà relazionali – sia stato affrontato con coraggio e serenità. L’obiettivo era trasformare quella condizione in una grazia da vivere pienamente in famiglia, nella comunità cristiana, nella Chiesa e nella società. Dalle parole concise riportate da Alfonso, appare evidente quanto fosse importante il momento del dibattito: offrire alle mamme spunti di riflessione e, attraverso il confronto, aiutarle ad affrontare la realtà e le problematiche connesse. Credo sia stato un evento salutare e ben accolto.
Mentre condivido queste riflessioni, mi ritrovo tra le mani un altro invito che conferma quanto detto: «La S.V. è invitata a partecipare all’incontro delle mamme e dei padri che si terrà il giorno 8 dicembre 1971, alle ore 16, presso la Direzione della Pia Unione Ammalati, in piazza S. Alfonso, palazzo Califano. In tale occasione, don Saverio Calabrese tratterà il tema: Maria, modello dell’educatore cristiano». Allegato all’invito vi è uno scritto di Alfonso, che annota: «Il giorno 8 dicembre 1971, festa dell’Immacolata Concezione di Maria, organizzammo un’Accademia in onore della Madonna, con una conferenza di don Saverio Calabrese rivolta a mamme e papà. Erano presenti 80 mamme e 20 papà».
Gli esercizi spirituali del 1971
Questi elementi mi portano a supporre che, negli anni successivi, tali appuntamenti siano proseguiti, contribuendo alla maturazione sia delle famiglie coinvolte che del cammino associativo. Infatti, l’associazione ha formato molti dei suoi membri a vivere una relazione di comunione e amore verso le membra sofferenti del Corpo di Cristo: i bambini ammalati, ma anche tanti uomini e donne che hanno saputo accogliere questa dimensione profondamente cristiana.
Per la formazione di tutti i soci della Pia Unione Ammalati, venne proposta una iniziativa speciale: dal 9 al 12 luglio 1971 si tennero gli Esercizi Spirituali. Riporto, per la profondità spirituale, l’invito alla partecipazione: «La Pia Unione Ammalati non viene meno alla sua spiritualità. Perciò invita a partecipare a un incontro con Cristo presso il Santuario di san Gerardo Maiella in Materdomini (AV). Il motto – oggi diremmo tema – era SPIRITO NUOVO PER UN APOSTOLATO NUOVO».

Furono giorni intensi di preghiera e riflessione, dialogo e confronto, momenti di arricchimento per il cammino di fede e di slancio per un apostolato sempre più incisivo. Da un appunto manoscritto di Alfonso leggo e riporto: «9-10-11-12 luglio 1971, Esercizi Spirituali a Materdomini (AV) presso la tomba di san Gerardo Maiella… Era la prima volta, e sono riusciti veramente belli! Tutto a gloria di Dio. Sono venuti a salutarci mons. Giuseppe Chiusano, portandoci anche i saluti del vescovo di Sant’Angelo dei Lombardi…, don Flaviano Campitiello, portandoci anche i saluti del vescovo Nuzzi. Erano presenti agli Esercizi i gruppi di Pagani, Corato, Caturano, Casamassima, Casalvelino…»
La stagione della conoscenza dell’opera
Ricordo uno slogan recente dell’Azione Cattolica, «FORMARSI PER FORMARE!», ma questa mentalità all’interno della Pia Unione Ammalati già esisteva; il cammino, ispirato dal carisma ricevuto da Alfonso, veniva fortemente promosso grazie all’impegno di tutti, in particolare di quanti concretizzavano l’azione della P.U.A. attraverso i suoi membri, i sacerdoti e i diversi gruppi presenti.
Credo sia iniziata così la stagione della conoscenza dell’Opera, che con entusiasmo, e non senza difficoltà, si estendeva a quanti desideravano scoprire non solo la realtà della Pia Unione Ammalati, ma anche entrare in contatto con il mondo della sofferenza, vista in chiave salvifica; una realtà che conduce alla scoperta di una vera «vocazione e missione» nella Chiesa.
Da ciò, il 14 agosto 1971 venne stampata la prima pagellina con lo scopo di far conoscere la P.U.A. A riguardo, Alfonso Russo annota: «Ringraziamo il Signore e la Vergine Santa per averci fatto stampare la prima pagellina…»
Sfogliandone una copia, l’occhio cade su quanto scrive mons. Iolando Nuzzi, vescovo di Nocera dei Pagani, nella presentazione: «Questi statuti sono validi per un apostolato della sofferenza che soprattutto l’uomo del nostro tempo cerca con tutti i modi di sfuggire e vediamo in essi un mezzo di elevazione e santificazione per l’intera comunità diocesana o parrocchiale».
Don Gaetano Ferraioli, direttore Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza
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