Preti contro il genocidio: la testimonianza di padre Luigi D’Auria

Padre Luigi D’Auria davanti al Quirinale il 22 settembre

Preti contro il genocidio: adesioni anche dal nostro territorio. Nata ben prima che l’Onu sdoganasse questo termine, definendo tale l’intervento dell’esercito israeliano a Gaza.

Molto intensa la testimonianza di padre Luigi D’Auria. Il religioso, già parroco a Santa Maria dei Bagni in Scafati, ora è cappellano dell’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore e membro della fraternità dei Frati minori di Santa Maria degli Angeli in Nocera Superiore.

Il frate ha deciso di aderire al movimento di sacerdoti cattolici, italiani e non solo, che intende rispondere ai crimini contro la popolazione palestinese a Gaza e nei territori occupati.

Padre Luigi ha spiegato: «Questa rete è nata in modo spontaneo, dal basso, grazie a don Rito Maresca della diocesi di Castellammare di Stabia. Ci siamo prima incontrati online per confrontarci e poi è nata questa rete».

Il 22 settembre c’è stato un momento unitario a Roma. Il religioso della Provincia Salernitano-Lucana ha raccontato: «Abbiamo pensato ad una iniziativa che coinvolgesse prima di tutto noi preti. Avremmo voluto andare a Gaza, ma al momento è difficile. Siamo stati invece a Roma, prima al Quirinale e poi a Montecitorio. Abbiamo meditato il Vangelo, cantato, pregato, abbiamo letto poesie e scritti per la pace. Abbiamo dato una testimonianza di preti che si incontrano per la pace».

Padre Luigi ha aggiunto: «A Roma eravamo un centinaio: religiosi, sacerdoti, un vescovo. Alla rete si sono iscritti un migliaio di preti. Lo spirito è quello di annunciare il Vangelo e chiedere una pace disarmata, la pace per tutto il mondo, dove ci sono conflitti, ingiustizie e separazioni. Vale per Gaza, ma anche per l’Ucraina e tutti gli altri teatri di guerra sparsi nel mondo».

Da Roma e dalla rete “Preti contro il genocidio” padre Luigi si è portato una sensazione: «Sappiamo di aver dato un piccolo segno di testimonianza e vicinanza a questi popoli, ma soprattutto abbiamo chiesto aiuto al Signore».

Gli obiettivi della rete

Il movimento si è dato un documento fondativo che individua alcuni punti chiave; come sintetizzato sul sito dei Saveriani.

Pace e riconciliazione: annunciare il Vangelo di una pace “disarmata e disarmante”, come la definisce papa Leone XIV.

Tutela delle vittime e legalità internazionale: denunciare crimini di guerra, genocidi e pulizie etniche, chiedendo il rispetto delle risoluzioni ONU e dei pronunciamenti della Corte Penale Internazionale.

Sostegno alle comunità cristiane in Terra Santa

Verità e responsabilità: promuovere indagini indipendenti sugli eventi del 7 ottobre 2023; che non si dimentichi la Nakba del 1948 con la rimozione forzata di oltre 700.000 palestinesi dalla loro terra; che si riconosca l’occupazione e il regime di apartheid che lo stato di Israele ha messo in atto in Palestina; che si faccia luce sulla propaganda mediatica israeliana mirata a far tollerale, negare o addirittura accettare l’attuale genocidio in atto nei confronti dei palestinesi.

Per leggere e sottoscrivere il documento completo: https://forms.gle/YoemRXDcpr3VUb477

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