È sempre emozionante, vedere il fiume di gente salire e scendere la strada che conduce al santuario di Santa Maria di Loreto a Roccapiemonte. Una chiesetta incastonata nel monte Caruso che ogni anno, la prima domenica di maggio, si riempie di fedeli in occasione della festa secolare.
Una celebrazione vissuta con ancora più intensità in occasione del Giubileo della Speranza, in quanto il Santuario è stato inserito tra le chiese giubilari diocesane.
In mattinata si sale per la Messa, poi le famiglie restano per il pranzo a sacco, stendono le stuoie per terra e condividono i piatti della tradizione: pizza di maccheroni, taralli e salame. Nel primo pomeriggio ci si alterna tra giochi e danze, poi arriva il momento di scendere a valle accompagnando per accompagnare l’immagine della Madonna di Loreto verso la chiesa parrocchiale.
Una breve processione e la Messa concludono una delle giornate più belle per Roccapiemonte.
«C’è qualcosa di antico dentro questi riti, un po’ tra sacro e profano, tra la fatica di raggiungere a piedi il Santuario e affidarsi e affidare i propri cari a Maria e la gioia di sentirsi figli e fratelli, parte di una comunità che, nonostante le tante fragilità umane, prega, ama e spera. Una festa senza grossi effetti speciali, dove i protagonisti sono veramente i fedeli a cui piace incontrarsi, stare assieme e condividere dei momenti: cammino, pasto, gioco, preghiera», ha rilevato il parroco don Giuseppe Ferraioli.
In occasione del Giubileo è stato anche preparato un programma speciale per i fedeli che si recano al santuario rocchese. Da segnalare l’apertura domenicale, dalle 15.30 alle 18.00, fino a domenica 26 ottobre quando sarà celebrata la Messa alle 16.00. Mercoledì 10 dicembre, invece, festa lauretana, la Messa sarà alle 12.00.
Un po’ di storia
Il Santuario, si legge in una pubblicazione curata dall’indimenticato monsignor Mario Vassalluzzo, è del secolo XII. La prima notizia della chiesa di Santa Maria de la Fracta è in un documento del gennaio 1179; soltanto nei secoli successivi l’eremo si chiamerà Santa Maria de lo Reto (di Loreto). Il Santuario dall’inizio e fino al 1807 fu sotto la giurisdizione del priorato benedettino di San Giovanni Battista di Roccapiemonte. Poi, dopo la soppressione del priorato per la legge napoleonica, passò alle dipendenze della parrocchia battistina. Ancora oggi, benché l’eremo cada sotto la giurisdizione della parrocchia di Santa Maria del Ponte e sia tra i beni patrimoniali dell’amministrazione comunale, la festa è curata dall’arciconfraternita del Corpo di Cristo.
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