La storia di fede del nostro popolo è carica di eventi e di segni: dalle origini legate alla chiesa madre di Striano, fino alla seconda metà del 1700, quando Poggiomarino, allora chiamata Taverna Penta, divenne indipendente come parrocchia delle Anime purganti, titolo che rimase fino al 1987.
Due ritrovamenti di recente hanno riguardato le parrocchie della città di Poggiomarino: un antico crocifisso della fine del 1700 restaurato e riconsegnato alla parrocchia di Sant’Antonio e dei fazzoletti con cui fu asciugato il sudore dell’immagine di Maria del Santo Rosario alla comunità del Flocco. Entrambi erano conservati presso delle famiglie.
Il Crocifisso
Nel tempo di Natale 2023, padre Aldo D’Andria, visitando un’ammalata di nome Nicolina, tra una chiacchiera e l’altra, venne a conoscenza dell’esistenza di un crocifisso conservato nel garage delle nipoti della signora. Quest’ultima mostrò al parroco le fotografie del crocifisso, che un tempo si trovava nella chiesetta di piazza De Marinis. Un’opera databile tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800 attribuita a Salvatore e Culinella, artigiano della cartapesta di Poggiomarino. Pochi giorni dopo il crocifisso fu consegnato al parroco. L’immagine era molto deteriorata.
Fu contattato l’Ufficio diocesano per i beni culturali, che indicò i restauratori Adele Ruggiero e Lello Ronca per il recupero del crocefisso. A un anno da quel ritrovamento l’antica immagine conservata nella primissima chiesa di Poggiomarino è stata posizionata in parrocchia. Il Cristo dorme, il suo volto è molto dolce, non più sofferente, ma il suo corpo appare molto insanguinato, proprio come i crocifissi di quel periodo (1700), di cui quello creato da sant’Alfonso ne è ulteriore testimonianza.
I fazzoletti
Era il 10 maggio 1875 quando, nella chiesetta del Santo Rosario di Flocco, si verificò il miracoloso prodigio della sudorazione della statua della Madonna del Rosario. L’effige era esposta alla venerazione dei fedeli quando all’improvviso ebbe un violento scuotimento e cominciò a sudare.
La giovane Brigidella Giuliani asciugò quel sudore con fazzoletti di lino.
Bartolo Longo, il fondatore del Santuario di Pompei, attratto dalla risonanza dell’evento, venne al Flocco per verificare di persona il miracolo, che poi testimoniò nei suoi scritti, conservati nell’archivio del Santuario. Una bolla con la firma e la testimonianza di tutti i presenti all’evento è conservata nell’archivio della parrocchia.
Tre di quei fazzoletti furono gelosamente custoditi da una famiglia flocchese e, alcuni mesi fa, dopo 150 anni, sono stati consegnati al parroco, padre Antonio Guarino. I fazzoletti sono stati incastonati nel trono della Madonna e lo scorso 10 maggio, in occasione del 150° anniversario di quel prodigio, in piazza Santo Rosario padre Antonio Guarino e padre Aldo D’Andria hanno concelebrato una Messa con la partecipazione di centinaia di fedeli.
Lucia Cosenza, Salvatore Palladino
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