Bartolo Longo sarà canonizzato il 19 ottobre insieme ai beati: Ignazio Choukrallah Maloyan, arcivescovo armeno cattolico di Mardin, martire; Peter To Rot, laico e catechista, martire; Vincenza Maria Poloni, fondatrice dell’Istituto delle Sorelle della Misericordia di Verona; Maria del Monte Carmelo Rendiles Martínez, fondatrice della Congregazione delle Serve di Gesù; Maria Troncatti, religiosa professa della Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice; José Gregorio Hernández Cisneros, fedele laico.
La Chiesa di Pompei e i devoti della Madonna del Rosario sparsi in tutto il mondo sono in festa. Papa Leone XIV, eletto nel giorno della Supplica alla Vergine del Rosario, nel suo saluto dalla Loggia delle benedizioni aveva ricordato la coincidenza. Il Santo Padre aveva invocato la Madonna di Pompei: «Nostra madre Maria vuole sempre camminare con noi, stare vicino, aiutarci con la sua intercessione, il suo amore».
La biografia del futuro Santo
Bartolo Longo nacque il 10 febbraio 1841 a Latiano, in provincia di Brindisi, e nel 1863 giunse a Napoli per completare gli studi di Giurisprudenza. Bartolo Longo giunse, nel 1872, a Valle di Pompei. Aggirandosi per le campagne del luogo, sentì salirgli dal cuore il dubbio che ormai da tempo lo tormentava: come avrebbe fatto a salvarsi, a causa delle esperienze poco edificanti della vita passata? Era mezzogiorno e al suono delle campane si accompagnò una voce: “Se propaghi il Rosario, sarai salvo!”.
La nascita della nuova Pompei
Capì, dunque, la sua vocazione e si propose di non allontanarsi da Valle di Pompei, senza aver diffuso il culto alla Vergine del Rosario. Il 13 novembre 1875, arrivò a Pompei la prodigiosa immagine della Vergine del Rosario. Prima da Napoli e poi, pian piano, da ogni parte del mondo, cominciarono a giungere offerte per la costruzione della nuova chiesa, la cui prima pietra fu posta l’8 maggio 1876. L’anno seguente il Longo scrisse e divulgò la pia pratica dei “Quindici Sabati”; due anni dopo, guarì lui stesso da una grave malattia grazie alla recita della Novena di impetrazione che aveva composto, della quale ci furono, immediatamente, 900 edizioni, in 22 lingue.
Il 14 ottobre 1883, ventimila pellegrini, riuniti a Pompei, recitarono per la prima volta la Supplica alla Vergine del Rosario, sgorgata dal cuore di Bartolo Longo, in risposta all’Enciclica Supremi Apostolatus Officio (1° settembre 1883), con la quale Leone XIII additava proprio la recita del Rosario come rimedio ai mali che affliggevano il mondo contemporaneo.
I passi verso la Canonizzazione
Bartolo Longo si spense all’età di ottantacinque anni, il 5 ottobre 1926. La sua opera ha avuto il suo primo, solenne riconoscimento con la Beatificazione da parte di Giovanni Paolo II, il 26 ottobre 1980. Quasi quarantacinque anni dopo, il 25 febbraio 2025, papa Francesco ha approvato i voti favorevoli della Sessione Ordinaria dei Padri Cardinali e Vescovi per la canonizzazione del Beato. Il Concistoro di oggi ha ufficializzato la data della Canonizzazione il prossimo 19 ottobre.
Il ringraziamento dell’arcivescovo Tommaso Caputo
L’arcivescovo prelato di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, a mezzogiorno ha tenuto un breve discorso nella cappella di Bartolo Longo.
Ai presenti, tra cui sacerdoti e religiose e il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, il presule ha rivolto un breve discorso.
«Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio, il cui amore ha cambiato il cuore di un uomo che, da peccatore, è diventato santo. Rendiamo grazie alla Madonna del Rosario, nostra Madre, che ogni giorno ha suggerito all’orecchio di Bartolo Longo le stesse parole rivolte ai servi di Cana: fai quello che Egli ti dirà! Nella preghiera esprimiamo la nostra riconoscenza a papa Francesco che, dal Cielo, oggi, fa festa con noi e ci benedice. Nella preghiera sosteniamo il cammino di papa Leone XIV, che, in un disegno provvidenziale, celebrerà la canonizzazione di Bartolo Longo. Bartolo Longo sarà canonizzato nel mese del Rosario e non potrebbe essere altrimenti. Tutto è grazia, tutto è grazia qui a Pompei, ma senza il Rosario la Valle “sconsolata”, come la chiamava Bartolo Longo, sarebbe rimasta tale, né il Santuario sarebbe stato costruito né le Opere di Carità avrebbero aperto le porte all’amore vissuto di centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze. Nessuna casa può reggere senza le fondamenta così Pompei non può reggere senza la preghiera del Santo Rosario».
Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis
Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, invece, saranno canonizzati il 7 settembre prossimo. Lo ha annunciato il Papa, durante il suo primo Concistoro. Diversamente da quanto era stato annunciato da Francesco, non sono previste canonizzazioni durante i prossimi appuntamenti giubilari degli adolescenti e dei giovani.
Pier Giorgio Frassati, studente e terziario domenicano, membro della San Vincenzo de’ Paoli, della Fuci e di Azione Cattolica, è stato beatificato nel 1990 da papa Giovanni Paolo II. Carlo Acutis, invece, è stato proclamato Beato il 10 ottobre del 2020 ad Assisi. La cerimonia di beatificazione, presieduta dal cardinale Agostino Vallini in rappresentanza di papa Francesco, si è svolta nella Basilica Papale di San Francesco.
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