«In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me». Non avrei potuto usare parole migliori di questo passo del Vangelo per esprimere quello che motiva il nostro e il mio agire, in questa missione verso i nostri fratelli/amici di Tampellin. Il sodalizio tra la comunità di Santa Maria delle Grazie, Baobab Amici di Tampellin e il Buon Samaritano ci ha portato a vivere un’esperienza nella Divina Provvidenza.
Quest’anno è stata un’avventura in tutti i sensi; prima alcuni screzi burocratici, poi l’influenza. Sembrava proprio soffiasse un vento contrario che cercava, in tutti i modi, di non agevolare affatto la partenza ma, quando senti dentro il forte desiderio di voler fare qualcosa, nulla è da impedimento, vai contro tutto e tutti, proprio perché c’è qualcosa di più profondo che ti spinge ad agire.
Sono rientrato senza voce, ma con il cuore pieno di gioia! Ormai è qualche anno che, assieme all’associazione Baobab e con il prezioso e costante supporto della mia comunità, abbiamo intrapreso e portiamo avanti, con coraggio e serio impegno, questa iniziativa. Ogni volta è però come se fosse la prima: l’estrema povertà, l’assenza di energia elettrica e di acqua potabile. È un qualcosa però da vivere, che non può essere spiegato a parole; eppure, adulti e bambini sono gioiosi, accoglienti, calorosi, soprattutto grati.
Forse dovremmo imparare un po’ noi da loro e smetterla di affannarci, il più delle volte, per questioni inutili.
La nostra presenza tuttavia, sta pian piano, portando frutto e si sta prodigando al fine di agevolare e formare questa piccola comunità su più fronti, in primis la sanità e l’istruzione.
La stanchezza post-viaggio si fa sentire, ma è compensata dal ricordo di quegli occhi che ti si imprime dentro; occhi che sorridono, pieni di stupore e, al tempo stesso, di gratitudine. Questo motiva ad andare avanti perché si avverte che è per una buona causa e che ne vale la pena.
Colgo l’occasione per ringraziare i miei compagni di viaggio – Anna Pia Strianese, Maria Teresa Napodano, Alfonso Petti e Livia Malet –, i membri dell’associazione e tutti coloro che, condividendo con noi questo progetto, ci sostengono e ci consentono di renderlo possibile. Con l’augurio che si possa sempre fare di più e meglio, concludo con la frase di una piccola donna, con un grande cuore: «Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno» (Madre Teresa di Calcutta).
Don Ciro Galisi
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