Il Cantico delle Creature di san Francesco d’Assisi è tra le preghiere più belle e popolari che la tradizione ci consegna. Sono trascorsi 800 anni dalla primavera del 1225, ovvero da quando il Serafico Padre lo compose alcuni mesi dopo l’esperienza della Verna.
La famiglia francescana sparsa nel mondo ha dedicato il 2025 alla celebrazione di questo importante anniversario. Un momento di preghiera e musica si terrà anche a Nocera Inferiore.
L’appuntamento è promosso dalle sorelle clarisse del Monastero di Santa Chiara per domenica 15 giugno, a partire dalle 17.00.
Nella chiesa del monastero claustrale si ricorderà l’ottavo centenario della composizione del Cantico delle Creature insieme alla comunità guidata da madre Miriam Sagnotta.
I vespri di domenica 15 giugno
Ci sarà la recita dei vespri presieduta padre Gianluca Savarese, provinciale dei Frati minori Cappuccini di Napoli.
La preghiera sarà accompagnata dal coro polifonico “San Biagio” di San Marzano sul Sarno diretto dal maestro Pietro Russo con il soprano Lucia Sepe e all’organo la maestra Ida Della Rocca.
Un momento di meditazione e canto che contribuirà ad elevare lo spirito dei partecipanti, che si ritroveranno intorno al testo che ci mette di fronte la bellezza del Creato, suscitando un nuovo approccio alla cura della nostra casa comune.
La storia del componimento
Quando compone il Cantico delle Creature, Francesco d’Assisi è ormai quasi completamente cieco.
«Tuttavia, con uno sguardo di fede ricolmo di gratitudine, contempla le meraviglie del creato e riesce a cogliere la presenza del Creatore che dona significazione ad esse», si legge nelle linee guida diffuse dai Frati minori per celebrare l’anniversario.
Tutte le creature, specchio delle perfezioni divine, sono fratelli e sorelle perché opera e dono dello stesso autore. Tutte insieme costituiscono il coro della creazione, che contempla, loda e ringrazia Dio creatore, «quel grande Elemosiniere» che dona largamente e con bontà (2 Celano 77, FF 665).
«Il Cantico – si legge sul sito dell’Ordine dei Frati minori – è l’espressione e la confessione conclusiva della vita del Poverello, che ricapitola tutto il suo cammino di conformazione a Cristo, il Figlio amato. La sua fede nella paternità di Dio diventa un canto di lode che proclama la fraternità di tutte le creature e la loro bellezza».
Infatti, «Francesco contemplava, nelle cose belle, il Bellissimo e, seguendo le orme impresse nelle creature, inseguiva dovunque il Diletto. Di tutte le cose si faceva una scala per salire ad afferrare Colui che è tutto desiderabile» (Legenda maggiore 9, 1, FF 1162).
La celebrazione di domenica pomeriggio promossa dalle sorelle clarisse consentirà ai devoti di san Francesco di tutta la Diocesi di poter meditare la bellezza e la profondità del Cantico delle Creature.
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