«Siate ambasciatori di pace come santa Rita»: l’omelia del vescovo Giudice a Nocera Inferiore

Sul legame tra santa Rita e le rose monsignor Giudice ha spiegato: «Perché la vita di Rita è stata piena di spine, ma si è conclusa con il profumo della speranza, quella del Risorto»

Una mattinata intensa di fede, riflessione e devozione è stata vissuta oggi nel rione Casolla a Nocera Inferiore, dove sul sagrato della parrocchia Santi Simone e Giuda si è celebrata la Messa in onore di santa Rita da Cascia.

La celebrazione eucaristica, molto partecipata dai fedeli del quartiere e non solo, è stata presieduta da monsignor Giuseppe Giudice, vescovo di Nocera Inferiore-Sarno, e concelebrata dal parroco don Carmine Vitolo.

Nella sua omelia, il vescovo Giudice ha ricordato con emozione e profondità il 125° anniversario della canonizzazione di santa Rita, avvenuta il 24 maggio 1900 per volontà di papa Leone XIII.

Un’occasione non solo per celebrare, ma soprattutto per interrogarsi sul significato autentico della santità di questa donna, ancora oggi amatissima dal popolo cristiano.

La speranza nel Risorto

«Spera nel Signore, sii forte». Il Vescovo ha richiamato il Salmo sottolineando come la speranza abbia abitato il cuore di santa Rita per tutta la vita: «Perché è rimasta sempre attaccata alla vite che è Cristo».

Già prima della canonizzazione, Rita era conosciuta come una «donna forte ed evangelica», ha ricordato il vescovo Giudice. La sua vita è stata un cammino di servizio vissuto in diverse vocazioni: figlia, sposa, vedova, religiosa. Un esempio poliedrico, che mostra la bellezza e la forza della vocazione femminile in ogni stagione della vita.

«Ambasciatrice di pace»

Cresciuta in una famiglia che operava come “paciera”, con genitori soliti dirimere conflitti tra famiglie – «avvocati di pace», li ha definiti il vescovo – Rita fu educata fin da piccola all’armonia e alla mediazione. Questo contesto la rese capace, in età adulta, di affrontare e superare le difficoltà familiari, fino a condurre il marito verso la riconciliazione.

«Invece di accendere il fuoco del conflitto, Rita ha cercato la mediazione», ha spiegato il vescovo Giudice, evidenziando quanto oggi sia necessario riscoprire questa attitudine pacificatrice. «In un tempo segnato da un’esplosione di violenza e divisione: siamo più abituati a dividere che a unire».

La figura di santa Rita, dunque, emerge come emblema della donna «ambasciatrice di pace» nella famiglia e nella società. Un invito a guardare oltre le sole «decorazioni» esteriori della devozione – come le rose e le immagini – per interrogarsi sul vero cuore della sua santità.

Santa Rita e le rose

Sul legame tra santa Rita e le rose monsignor Giudice ha spiegato: «Perché la vita di Rita è stata piena di spine, ma si è conclusa con il profumo della speranza, quella del Risorto».

Un invito ai devoti: «Chi porta la rosa di santa Rita sia anch’egli ambasciatore di pace. Capace di vivere l’amarezza e morire nella dolcezza di un frutto che è il Paradiso».

La parrocchia di Nocera Inferiore ne ha preparate oltre 10.000 da distribuire ai devoti.

La distribuzione delle rose

«Protettrice delle madri che hanno figli in cielo»

Un pensiero particolare è stato rivolto alle mamme che hanno perso i figli, a cui santa Rita è particolarmente vicina. «È la protettrice delle madri che hanno i figli in cielo», ha detto il vescovo.

Monsignor Giudice ha sottolineato come la sua intercessione sia ancora oggi fonte di consolazione e forza.

Al termine della celebrazione, la comunità si è raccolta in preghiera, portando idealmente con sé il messaggio di pace e speranza di santa Rita, affinché non resti solo una tradizione annuale, ma diventi un impegno concreto nella vita quotidiana.

Attesa per le cascate di rose

Il vescovo Giudice ha inoltre invitato a vivere con attenzione e carità la devozione a santa Rita e i festeggiamenti ad essa legati.

Ha detto di esprimere la fede attraverso gesti autentici e coerenti con il Vangelo.

Grande attesa, intanto, per domenica, quando si terrà la tradizionale processione con le statue di santa Rita e Maria Santissima delle Grazie.

Le effigi saranno accompagnate lungo tutto il percorso dalle suggestive cascate di petali di rosa.

Un segno di devozione e speranza che unisce la comunità in un momento di forte partecipazione e spiritualità. Sabato e lunedì, invece, sono in programma due serate canore.

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