I linfonodi e le linfadeniti

I consigli nella rubrica “Il pediatra risponde” curata dal dott. Salvatore Guercio Nuzio
Foto di Prawny da Pixabay

I linfonodi sono piccole ghiandole tondeggianti che appartengono al sistema immunitario. Le stazioni linfonodali sono l’insieme di più linfonodi vicini situati lungo i vasi linfatici e che filtrano la linfa. All’interno dei linfonodi sono presenti numerose cellule del sistema immunitario. I linfonodi possono infiammarsi e aumentare di volume dando luogo a quella che in genere viene definita linfadenite o linfoadenopatia.

Le linfadeniti vengono definite frequentemente reattive, cioè causate da un’infezione e sono caratterizzate da linfonodi che si sono ingrossati per via dell’infiammazione di zone vicine. Le linfadeniti nella forma acuta si presentano con una tumefazione nella zona interessata dal processo infiammatorio con i segni dell’infiammazione: arrossamento, calore, tumefazione e dolore. In età pediatrica le sedi interessate più frequentemente sono i linfonodi posti ai lati del collo e quelli sotto l’angolo della mandibola.

L’assenza dei segni dell’infiammazione, in presenza di un ingrossamento linfonodale, può essere causata da diversi processi morbosi, anche neoplastici. Il trattamento dipende dalla causa sospetta e/o identificata. Se si sospetta una infezione batterica viene generalmente somministrato un antibiotico. Se si sospetta una infezione virale spesso non è necessaria una terapia specifica ma regredisce spontaneamente.

Se viene identificato un germe specifico la terapia sarà mirata per quel microorganismo. Nelle forme che hanno provocato un ascesso per eradicare la linfoadenopatia potrebbe essere necessario un intervento chirurgico.

Salvatore Guercio Nuzio

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