In occasione della Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto, “Ribadiamo la nostra condanna per ogni forma di antisemitismo che purtroppo continua a manifestarsi dentro forme subdole e ambigue”.
Lo sottolinea il Consiglio episcopale permanente della Cei nel comunicato finale della sua ultima riunione.
Appello per la pace
È stata la speranza, tema del Giubileo e dimensione da declinare nel quotidiano, a fare da filo rosso ai lavori del Consiglio Permanente, che si sono svolti a Roma dal 20 al 22 gennaio 2025 sotto la guida del Cardinale Presidente Matteo Zuppi.
A tal proposito, il Consiglio Permanente ha messo in luce il nesso tra speranza e pace, esprimendo soddisfazione per la tregua raggiunta in Terra Santa che ora dev’essere necessariamente rispettata da ambo le parti.
Nel rimarcare, con il Cardinale Presidente, che “lo scandalo della guerra, e della guerra in Europa, deve impegnarci tutti a cercare le vie, possibili, del dialogo, per una pace giusta e duratura”, i Vescovi hanno fatto proprie le parole di Papa Francesco, al quale hanno assicurato sostegno, vicinanza e preghiera: “Sia gli israeliani che i palestinesi hanno bisogno di chiari segni di speranza: auspico che le autorità politiche di entrambi, con l’aiuto della Comunità internazionale, possano raggiungere la giusta soluzione per i due Stati” (Angelus, 19 gennaio 2025).
In tale contesto, i Presuli hanno ribadito la loro condanna per ogni forma di antisemitismo che purtroppo continua a manifestarsi dentro forme subdole e ambigue. Il contrasto inizia con la conoscenza reciproca. “In questi tempi drammatici – l’esortazione – siamo chiamati a continuare a compiere passi di incontro e di dialogo”.
Insieme all’appello perché tacciano le armi su tutti i fronti internazionali e perché le Istituzioni assumano decisioni lungimiranti a tutela della dignità di tutti i popoli, i Presuli hanno confermato l’importanza di gesti concreti, personali e comunitari, che sostengano la riconciliazione e l’amicizia.
In quest’ottica, è stato condiviso l’invito del Card. Zuppi a ripetere, anche quest’anno, l’esperienza di accoglienza dei bambini ucraini nelle Diocesi italiane per il periodo estivo.
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