Dopo aver affrontato il ciclo della vita familiare, analizzeremo ora alcune caratteristiche principali dell’amore in una vita di famiglia, amore sponsale e fecondo, per aver chiaro il percorso di accompagnamento da prevedere per ciascuna coppia, non soltanto per quella con figli piccoli.
Decliniamo alcuni aspetti dell’amore: gratuito, totale, paziente, salvifico e fecondo.
Amore gratuito, che non nasce da interesse o calcolo o dalla logica dell’affermarsi dominando, ma dall’esigenza di espandersi, di donarsi. È un amore che accetta l’altro per quello che è e non per quello che si vuole che sia o per quello che sa dare; amore che si propone continuamente in forme nuove perché adeguate alle necessità dell’altro/a. Un amore che non si basa sul ricatto della riconoscenza e non tende ad appropriarsi dell’altro, ma conta sulla forza del sentimento rispettoso della libertà altrui così da stimolare una risposta positiva. Per crescere nella capacità di gratuità occorre riconoscere anche le continue spinte egocentriche, sempre presenti in ciascuna persona. A tal fine è utile la contemplazione del modo di amare di Gesù e la preghiera di richiesta.
Amore totale ma rispettoso, che non tende ad annullare le personalità individuali, ma che è impegnato a potenziarle affinché il dialogo sia più fruttuoso e ricco. L’amore familiare richiede una disponibilità senza riserve, ma anche un profondo rispetto per sé e per l’altro/a. Nell’accompagnamento si possono proporre dei testi biblici che parlino della fedeltà di Dio, del suo amore sempre fedele, malgrado l’allontanamento da Lui dell’essere umano che fatica nella perseveranza.
Amore paziente e salvifico, perché dà la sicurezza che le imperfezioni possono essere superate, che un autentico incontro, malgrado tutto, può essere realizzato. È l’amore che sa sorreggere nei momenti difficili, che esprime fiducia reciproca. Anche qui fa bene riflettere come coppia sulla pazienza di Dio verso di noi, come nel passato è stato paziente con il suo popolo, spesso ribelle e di dura cervice.
Amore fecondo, cioè generatore di sempre nuova vita. Un amore che sappia aiutare alla costruzione di una pienezza di vita, che sappia trasmettere la gioia della vita, che sappia costruire il gusto dello stare insieme e un sostanziale ottimismo realista; un amore che accetta la gradualità dei processi di sviluppo, che è pronto a cambiare sé stesso e accettare i cambiamenti dell’altro. Un amore che non si ripiega su di sé dimentico delle esigenze di ciascuno: la famiglia narcisistica è una famiglia sterile, il contrario di una famiglia feconda.
Vincenzo Spinelli
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