Una grande famiglia: la comunità Santa Maria del Carmine di Pagani

La comunità Santa Maria del Carmine di Pagani, come una grande famiglia, ha ripreso tutte le attività parrocchiali affidandole all’intercessione di san Pio da Pietrelcina
Santa Maria del Carmine

“Siamo noi la sua casa” (Eb. 3,6) è il passo della Lettera agli Ebrei che ha ispirato il nostro vescovo Giuseppe nella stesura degli Orientamenti pastorali per l’anno 2022/2023. «La casa – ci ricorda negli Orientamenti – è l’ambiente ordinario dove si svolge la vita della famiglia, con le sue gioie e le sue angosce».

Anche la parrocchia è una casa speciale, dove la famiglia, cioè la comunità parrocchiale, si riunisce intorno alla mensa eucaristica, costruisce le sue relazioni e vive la sua vita. Da qualche settimana hanno avuto inizio tutte le attività parrocchiali. In particolare, i bambini hanno ricominciato ad incontrarsi per il catechismo e in oratorio, mentre gli adulti hanno ripreso il percorso di catechesi ogni giovedì sera. 

L’anno catechistico ha avuto inizio domenica 2 ottobre con la Celebrazione Eucaristica durante la quale i bambini, insieme alle loro famiglie e alle catechiste, si sono ritrovati per riprendere il cammino con la benedizione del Signore.

Il primo incontro è stato tenuto da don Enzo Di Nardi e ha avuto come tema centrale il segno della Croce.

Don Enzo ha sottolineato che esso è il segno più grande dell’amore di Dio per gli uomini ed ha evidenziato anche tanti altri aspetti che hanno suscitato la curiosità e l’interesse dei bambini. Basti pensare al fatto che ogni volta che ci segniamo con il segno di croce ricordiamo i due misteri principali della nostra fede o, ancora, che i due pali della croce ci ricordano le due dimensioni dell’amore: quello verso Dio e quello verso il prossimo.   

Proprio come una grande famiglia, poi, nel mese di settembre la nostra comunità parrocchiale si è stretta intorno al parroco per ringraziare con lui il Signore nel giorno del suo compleanno.

Per l’occasione, anche la comunità ucraina ospitata presso la struttura diocesana “Casa Betania”, di cui la nostra parrocchia si sta prendendo cura, ha preparato una sorpresa speciale. Le ragazze ucraine hanno donato a don Enzo un poster con le foto dei momenti più belli trascorsi insieme e un maglione di lana realizzato in Ucraina, completamente a mano, dalla madre di una di loro. È stata una bella testimonianza di affetto e gratitudine verso don Enzo per tutta la cura e l’attenzione che sta loro dedicando. 

“Dove non c’è obbedienza non c’è virtù” affermava san Pio da Pietrelcina di cui abbiamo celebrato la memoria liturgica il 23 settembre. Ed è proprio l’ubbidienza, insieme all’umiltà ad aver caratterizzato la sua vita.

Don Enzo ha ricordato alcuni eventi particolarmente toccanti della vita del Santo che, nonostante gli abbiano provocato grande dolore, si sono trasformati in un’occasione di santità. Basti pensare alle stimmate che portò sul corpo per cinquant’anni o ancora al lunghissimo periodo durante il quale gli fu vietato di confessare e celebrare Messa in pubblico. Alla sua intercessione affidiamo le nostre intenzioni e il cammino della comunità parrocchiale.  

Anna Petrosino

 

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