Dopo il diploma, tempo di scelte e di sogni

Archiviato brillantemente l’esame di Maturità, Elisabetta Napoletano e Annachiara Amato ci raccontano i loro progetti per il futuro.

Care maturate e cari maturati, il mondo è vostro! Spero ve l’abbiamo detto gli adulti che vi circondano e soprattutto i professori che in questi anni hanno curato e seguito la vostra formazione.

Perché negli anni scoprirete che a volte si incontrano adulti che fanno fatica a lasciare il passo, troppo impegnanti a tenersi stretti i privilegi maturati con l’età (e sì, anche la fatica), ma si riempiono la bocca di termini come “i nostri giovani” e “nuove generazioni”, vagheggiando di futuro.

Prendetevi l’oggi e siatene degni. Questo noi di Insieme vogliamo dire ai giovani maturati del nostro territorio che si sono lasciati alle spalle il canonico rito di passaggio dai banchi di scuola all’età adulta. Non importa con quali risultati, l’importante è che abbiano investito su sé stessi.

Come e con quali emozioni ce lo siamo fatti raccontare da due studentesse Elisabetta Napoletano e Annachiara Amato.

Elisabetta Napoletano

Elisabetta, raccontaci un po’ di te. Di dove sei e in quale istituto ti sei diplomata?

Sono di Nocera Inferiore, ma ho frequentato l’Istituto tecnico Superiore “E. Fermi” a Sarno, indirizzo chimica e materiali.

Come è andato l’esame? Soddisfatta del risultato?

L’esame è andato più che bene. Mi sono diplomata con 100 con lode.

Quale traccia hai scelto per la prima prova scritta e perché?

Ho scelto la traccia tratta dal testo di Oliver Sacks, “Musicofilia”, perché sono rimasta affascinata da questo studio incentrato sul potere che la musica genera sugli esseri umani

La prova che hai temuto di più?

La prova in cui ho trovato più difficoltà è stata la prima prova scritta, ma quella che ho realmente temuto di più è stata la prova orale, perché sono una persona che fatica ad aprirsi. Ma mi sono ripromessa di farlo e ce l’ho fatta.  

Lo scorso febbraio molti studenti sono scesi in piazza dopo la notizia del ritorno del colloquio orale all’esame di stato, ribadendo a gran voce di non sentirsi ascoltati. Cosa ne pensi e c’eri anche tu tra gli studenti in piazza?

Da una parte ero d’accordo, dall’altra no. Di sicuro mi sarei aspettata maggiore comprensione da parte del Ministero. Noi ragazzi ci siamo ritrovati spiazzati. Per fortuna abbiamo avuto un grandissimo aiuto dai professori che ci hanno sostenuto e tranquillizzato.

Cosa ti mancherà delle scuole superiori?

Mi mancherà tutto, e lo dico sinceramente. Questi cinque anni sono stati i più belli della mia vita.

Istituto tecnico Superiore “E. Fermi” a Sarno

I tuoi progetti per il futuro? Hai già deciso cosa fare?

Frequenterò la Facoltà di biotecnologie a Roma. La natura mi affascina in ogni sua forma e ogni giorno dobbiamo ricordarci di quale grande dono sia per noi.

Annachiara Amato non è nuova alle pagine di Insieme. L’abbiamo conosciuta lo scorso marzo come vincitrice del concorso “Casa Sanremo Writers – Serie Tv”. La giovane di Poggiomarino si è diplomata al Liceo classico “Tito Lucrezio Caro” di Sarno.

Annachiara Amato

Annachiara, ben trovata. Hai da poco aggiunto un nuovo tassello alla strada che porta ai tuoi sogni, la maturità. Come è andata?

Posso ritenermi assolutamente soddisfatta per il risultato conseguito: un bel 100 che mi ha sicuramente gratificata. Ma al di là del risultato, per me la maturità è stato un momento veramente intenso che rimarrà per sempre nei miei ricordi.

Quale traccia hai scelto per la prima prova scritta?

Ho scelto la traccia su Liliana Segre che consisteva nello sviluppo di un testo argomentativo riguardante il tema dell’uguaglianza a partire dall’analisi di un passo tratto dal libro “La sola colpa di essere nati” di Gherardo Colombo. Il tema dell’uguaglianza mi è molto caro.

Hai temuto di più la giuria del concorso Casa Sanremo o la commissione d’esame alla maturità?

Onestamente ho temuto di più la commissione d’esame, perché ero pienamente consapevole dell’evento in sé e della sua importanza. Ad essere sincera non ho mai temuto la giuria di Casa Sanremo, perché ho preso consapevolezza di aver preso parte ad un evento nazionale di una certa portata solo quando sono ritornata da Sanremo e tutti si congratulavano con me.

Liceo classico “Tito Lucrezio Caro” di Sarno

Ci raccontavi di volerti iscrivere alla facoltà di Lettere classiche all’Università di Napoli Federico II. È ancora il tuo progetto?

Sì, nonostante siano capitate molte cose in questi mesi, la mia scelta resta invariata. Voglio proseguire lo studio del latino e del greco e coltivare la mia passione per il mondo antico e il grandioso mondo della mitologia.

Il sogno resta quello di fare la giornalista?

Sì, diventare giornalista per me rappresenterebbe la coronazione di un sogno che affonda le sue radici al periodo della mia infanzia; insomma è quell’orizzonte da cui non distolgo mai lo sguardo.

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