I carabinieri ritornano a Nocera Superiore

Dal 2020 l’Arma era presente con una stazione mobile. Con la caserma di via Petrosino si riprende una tradizione iniziata nel 1932. Col. Trombetti: presenza carabinieri «ha senso solo se inserita a pieno nella comunità»
Le autorità scoprono la lapide di intitolazione al carabiniere Fortunato Arena – foto Insieme

I carabinieri ritornano a Nocera Superiore. Ieri mattina la cerimonia di intitolazione della nuovissima stazione di via Petrosino alla medaglia d’oro al valor militare Fortunato Arena. Un passaggio ufficiale per una caserma già operativa dallo scorso inverno.

A rendere viva la presenza del carabiniere ucciso il 12 febbraio 1992 sono stati i suoi nipotini, Jasmine e Angelo, che insieme alla vedova, Angela Lampasona, hanno consegnato al comandante di stazione una bandiera e un ritratto dell’eroe dell’Arma.

Jasmine consegna il ritratto di Fortunato Arena – foto Insieme
Angelo consegna il tricolore – foto Insieme

Si è trattato probabilmente del momento più emozionante di una mattinata molto intensa e significativa, svoltasi alla presenza del generale di brigata Antonio Jannace, comandante della legione carabinieri della Campania.

Con l’intitolazione di ieri, Nocera Superiore ha reso omaggio ad un proprio caduto. Infatti, seppur originario di San Filippo del Mela in provincia di Messina, Fortunato Arena si era trasferito nella cittadina dell’Agro e qui riposano anche i suoi resti mortali.

Col. Trombetti: presenza carabinieri «ha senso solo se inserita a pieno nella comunità»

Il presidio dei carabinieri a Nocera Superiore mancava dal 2020. I militari dovettero lasciare la stazione di via Russo, dove erano in affitto. Tuttavia non è che in questi ultimi due anni non ci siano stati, anzi. Il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Gianluca Trombetti, nel suo intervento ha sottolineato come le denunce ed i controlli siano aumentati.

Grazie alla stazione mobile e alle verifiche delle pattuglie temporaneamente dislocate a Nocera Inferiore sono stati realizzati 1.109 controlli e sono state denunciate 141 persone. Un monitoraggio continuo che ora si completa con la caserma “Fortunato Arena”, perpetrando così un presidio che va avanti dal 1932. Una presenza, ha rimarcato l’ufficiale, che «ha senso solo se inserita a pieno nella comunità».

Il grazie dei nocerini

I nocerini hanno ricambiato la fiducia, partecipando alla cerimonia e ringraziando calorosamente i carabinieri. Il colonnello ha raccontato che venerdì è stata recapitata una pianta. Sul biglietto allegato c’era scritto: «Grazie. Bentornati a casa».

«Siamo noi a dirvi grazie», ha risposto Trombetti che sulla figura della medaglia d’oro al valor militare ha aggiunto: «Fortunato, immolandosi, ha rappresentato nel senso più profondo ed estremo il suo essere servo dello Stato». L’ufficiale ha poi rimarcato le caratteristiche dell’Agro, salutando il vescovo Giuseppe Giudice lo ha definito «guida spirituale di un territorio complesso».

Il Vescovo benedice le bandiere – video Insieme

A fare gli onori di casa il comandante del reparto di Nocera Inferiore, il tenente colonnello Rosario Di Gangi, e il comandante della stazione, il luogotenente Angelo Arienzo. Con loro, a dare il benvenuto alle autorità civili, militari e religiose, tra cui il prefetto Francesco Russo, è stato il primo cittadino di Nocera Superiore.

Cuofano: «Frutto di una fatica immane per la legalità»

Il sindaco Giovanni Maria Cuofano ha ripercorso i vari passaggi che hanno portato alla riconsegna alla città della stazione dei carabinieri. «Dal mattatoio dismesso nasce una caserma che è presidio di legalità. In questo modo onoriamo e serviamo non solo la Repubblica, ma tutto il popolo italiano. Questa soluzione – ha detto il primo cittadino – è frutto di una fatica immane».

Cuofano ha preso le difese delle forze dell’ordine, sempre più spesso nel mirino dei social: «I carabinieri svolgono il loro servizio in nostra difesa e per la sicurezza, anche nel silenzio, come ha fatto Fortunato Arena». Il sindaco ha ricordato anche la figura di Francesco De Angelis, carabiniere morto alcuni anni fa per una gravissima malattia contratta a seguito dell’esposizione all’uranio impoverito.

Le autorità presenti alla cerimonia di intitolazione – foto Insieme

Il primo cittadino di Nocera Superiore ha anche lanciato un appello alla classe politica: «Dobbiamo fare di più per riconoscere l’operato delle forze dell’ordine quando sono in vita, con rispetto e incrementi stipendiali, non solo da morti».

Arena è un chiaro esempio di elette virtù militari

Fortunato Arena fu ucciso nel corso di un conflitto a fuoco insieme al collega Claudio Pezzuto, aveva appena 23 anni. Sul sito dell’Arma dei carabinieri lo ricordano così: «Durante il controllo del conducente di una autovettura in pieno centro abitato, visto che il commilitone veniva investito da fulminea azione di fuoco da parte di malvivente nascosto nell’abitacolo, benché colpito a sua volta da micidiali colpi esplosi da brevissima distanza da altro complice, con mirabile coraggio, facendo appello alle ultime forze, rispondeva al fuoco con la propria arma, accasciandosi quindi privo di vita».

Il tenente colonnello Rosario Di Gangi sull’attenti per l’alza bandiera – foto Insieme

I malviventi, identificati in due pericolosi latitanti affiliati ad un clan camorristico, ovvero Carmine D’Alessio e Carmine De Feo, furono catturato in un covo di Calvanico e condannati all’ergastolo. Per l’Arma, Arena è un «chiaro esempio di elette virtù militari e di altissimo senso del dovere spinti fino al supremo sacrificio».

Sa. D’An.

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