Maturità 2022, tra vecchi e nuovi timori

Circa 500mila gli studenti italiani che affronteranno gli Esami di Stato. Ne abbiamo parlato con le professoresse Flavia Rumma e Lucia Prisco dell’ISIS Leonardo da Vinci di Poggiomarino.

Notte di lacrime e preghiere, la matematica non sarà mai il mio mestiere. Venditti profeta di ogni vigilia di esame dalla metà degli anni 80 ai giorni nostri. Alzi la mano chi ancora oggi si sveglia di soprassalto dopo aver sognato di ritrovarsi di nuovo davanti alla commissione degli esami di maturità. Potevi essere anche il primo o la prima della classe, ma quella sedia era insidiosa come un campo minato.

Gli esami di maturità, nell’immaginario collettivo e nella mente di chi li ha sostenuti, anche dopo molti anni, rimangono il momento di passaggio dai banchi di scuola all’età adulta, il D-day scolastico, e pertanto sono caricati di un significato simbolico molto forte che non può non generare ansia.

E se a tutto questo, già abbastanza direi, aggiungiamo il fattore pandemia da Covid-19 ci accorgiamo che il compito che attende circa 500mila studenti italiani non è certo facile. 

La maturità 2022 consisterà in una prova scritta d’italiano, una seconda prova scritta sulla disciplina d’indirizzo e un colloquio orale, senza la tesina che è stata ormai abolita. La commissione sarà composta da sei commissari interni con il solo Presidente esterno.

Gli esami avranno inizio mercoledì 22 giugno alle ore 8.30 con la prima prova scritta d’italiano, che sarà predisposta su base nazionale dal Ministero. Sette le tracce totali, suddivise in tre tipologie di compito. Il ministro Patrizio Bianchi le ha già scelte lo scorso 25 maggio, ma gli studenti, naturalmente, le conosceranno solo alle 8.30 del 22 giugno. 

Fra gli studenti è già iniziato il toto-traccia. Tra le più accreditate, il conflitto nell’Est Europa con relativi scenari e il Covid per l’attualità, la marcia su Roma e i 30 anni dalle stragi di mafia del 1992 tra le ricorrenze. Come autore protagonista dell’analisi del testo, per la prosa il più quotato è Pirandello ma Giovanni Verga e Pierpaolo Pasolini seguono a ruota. Mentre ad oggi per la poesia Ungaretti è in pole position.

La seconda prova scritta si terrà giovedì 23 giugno ed è diversa per ciascun indirizzo. Riguarderà una sola disciplina tra quelle caratterizzanti il percorso di studi. Discipline già definite dal ministero dell’Istruzione, ma “la predisposizione della seconda prova verrà affidata ai singoli istituti – spiega la professoressa Flavia Rumma, dell’ISIS Leonardo da Vinci di Poggiomarino –. Nel caso del liceo linguistico, i miei studenti affronteranno la prova scritta di inglese. Noi docenti terremo conto dell’effettiva preparazione degli studenti, considerando i due anni di lezioni spezzettate e tutti i problemi dovuti alla pandemia”. 

Quanto questa pandemia ha influito sugli studenti? “Tanto, in questo ultimo scorcio di anno scolastico li vedo stanchi e disorientati, soprattutto in vista delle scelte che dovranno affrontare per il loro futuro. Noi docenti li affianchiamo costantemente cercando di rispondere alle loro esigenze e fugare ogni preoccupazione, tenendo la barra dritta. A loro chiediamo l’impegno di affrontare la maturità con saggezza, in questa nuova normalità che stiamo vivendo. Hanno tutti gli strumenti per vivere un esame di stato sereno e dare prova di tutte le esperienze fatte in questo anno, compresi il PCTO e il modulo di Cittadinanza e Costituzione”. 

Il ritorno delle prove scritte deciso ad anno scolastico già iniziato aveva fatto sollevare a febbraio il popolo studentesco, con manifestazioni in tutta Italia. 

“I nostri studenti – racconta la professoressa Lucia Prisco – hanno manifestato un disagio ed è compito di noi formatori ascoltarli, riconoscere quel disagio e concedere loro spazi di comprensione. Con questo esame li riconosciamo come adulti e non possiamo relegarli a semplici comparse. D’altra parte, e proprio per questo, da loro mi aspetto il buonsenso di farsi sentire non per sottrarsi alle loro responsabilità, ma per rivendicare il diritto di un’adeguata formazione scolastica”.

“L’esame di maturità – commenta la professoressa Prisco – rappresenta per i nostri maturandi, come per chi li ha preceduti, un passaggio fondamentale della vita. Per questo li prepariamo a non averne timore. Io sarò membro interno e come docente di latino e greco, con i miei studenti della 5 Classico abbiamo condotto una serie di simulazioni in modo da avere contezza di quello che li attende e affrontare eventuali difficoltà. Se la sono cavata bene e a me servirà per dosare quella che sarà la prova finale, come elaborarla. L’esame di maturità è una sfida alla portata di tutti. Spaventa, ma la si affronta”.

Ai maturandi i migliori auguri dalla redazione di Insieme. Buttate il cuore oltre l’ostacolo, la vita vi sorride. 

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