50esimo pellegrinaggio diocesano a Lourdes: aperte le iscrizioni

Prima partenza il 20 agosto. Il pellegrinaggio sarà presieduto dal vescovo Giuseppe. Per le prenotazioni è possibile rivolgersi alla PUACS.

Il pellegrinaggio in programma il prossimo agosto è il 50esimo appuntamento diocesano organizzato dalla PUACS.

I fedeli della diocesi Nocera Inferiore-Sarno si preparano a rivivere il tradizionale appuntamento alla Grotta di Massabielle ai piedi della Vergine Maria, guidati dal vescovo mons. Giuseppe Giudice e con l’organizzazione della PUACS, l’associazione fondata dal servo di Dio Alfonso Russo.

La prima partenza è prevista dal 20 al 24 agosto, la seconda dal 21 al 25 agosto.

I posti sono limitati. Per informazioni sui costi e per le prenotazioni ci si può rivolgere alla Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza di Pagani. L’email è puacs1963@gmail.com, i recapiti telefonici sono: 081916385 oppure 331.3186359.

Il messaggio del Vescovo

La locandina della PUACS

Un periodo, quello che precede il giubileo del pellegrinaggio, da vivere con intensità ed attenzione, «per andare alle motivazioni iniziali del carisma stesso», come indicato nel messaggio diffuso dal vescovo Giuseppe Giudice lo scorso dicembre.

«Cinquant’anni sono un tempo giubilare da non sottovalutare – scrive –. Ora è tempo, per non sbiadire il carisma spirituale dell’apostolato degli infermi, con particolare attenzione ai sacerdoti e fanciulli ammalati, di verificare il cammino fatto, non disperdere il tanto bene compiuto, e organizzare insieme il tempo a venire».

Per andare alla fonte è necessario «investire sulla formazione, individuare nelle parrocchie e comunità operatori sensibili al mondo della sofferenza, attivando corsi di preparazione, senza mai sottovalutare il cammino spirituale».

Il pellegrinaggio sia «il momento culminante di un apostolato con gli ammalati da accompagnare, con iniziative varie, durante tutto l’anno pastorale».

Il Pastore suggerisce alle parrocchie e alle comunità attraversate dall’esperienza pandemica di attivarsi «per testimoniare nella pastorale ordinaria l’attenzione al mondo della salute, e al variegato panorama della malattia».

Perché accompagnare gli infermi nella città mariana «non può essere compito di semplici badanti, ma di uomini e donne appassionati, ben formati, ricchi dal punto di vista spirituale e capaci di farsi compagni di viaggio e veri testimoni di compagnia nell’ora della Croce, capaci di far passare un frammento di Vangelo tra le pieghe dell’anima e le piaghe del piccolo da servire».

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