Bussando a ogni porta

Non appena una fonte energetica di primaria importanza è diventata improvvisamente irricevibile, ci siamo scoperti nudi.

La guerra in Ucraina ha, tra le altre cose, fatto esplodere il conflitto esistente tra ciò che è desiderato e ciò che è reale. Tra i sogni e la quotidianità. Tra la voglia di avere un mondo pulito e in tempi rapidissimi, e l’esigenza di avere tanta elettricità e tanto calore disponibili, senza pensare al come.

L’Europa si è impastoiata in date demagogiche entro le quali attuare la cosiddetta transizione energetica, numeri dati in pasto all’opinione pubblica che urlava: “Fate presto!”. Era meglio dire: fate bene. Così, appena una fonte energetica di primaria importanza (il metano russo) è diventata improvvisamente irricevibile, ci siamo scoperti completamente nudi di fronte a necessità che ora non sappiamo come soddisfare.

La Gran Bretagna si è buttata sul nucleare, la Germania accantonerà l’addio al carbone, la Spagna ha i rigassificatori, la Francia ha meno problemi avendo affrontato da tempo la questione in termini di autosufficienza (è la più grande produttrice di elettricità dall’atomo d’Europa). L’Italia sta invece bussando a qualsiasi porta per ottenere quelle forniture sostitutive di metano che intendiamo giustamente rifiutare dai russi.

Facendo ciò – e dobbiamo farlo: si fermerebbe mezza economia italiana – ci stiamo turando il naso, a volte coprendo pure gli occhi e le orecchie. Finanzieremo abbondantemente il regime militare algerino, preclaro esempio di limpida democrazia; inonderemo di euro il Congo; pagheremo la dittatura egiziana di Al-Sisi, con la quale fino a ieri litigavamo per l’assassinio di Giulio Regeni. Spediremo bonifici raddoppiati all’Azerbaijan, altra democrazia liberale in centr’Asia.

Ma Parigi val bene una Messa, disse quel tale che aveva fatto le scuole dal prof. Machiavelli. Quindi si prosegue sulla solita strada dell’appuntarci al petto diritti e valori, facendo affari dubbi sottobanco (la vendita delle armi sta dentro lo stesso capitolo): per riuscirci, basta far finta di niente come al solito. Certe cose mica le vogliamo: sono le circostanze che…

Nicola Salvagnin

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