Cammino sinodale, conclusa la fase di ascolto nelle parrocchie

Il Cammino sinodale deve essere un cammino di pace.

Sabato scorso, la Parrocchia Sant’Antonio di Padova di Poggiomarino ha ospitato l’incontro delle foranie di San Valentino Torio, Sarno ed Angri, a conclusione della fase di ascolto vissuto nelle Parrocchie della Diocesi per il Cammino sinodale.

Nei locali delle Opere Parrocchiali dei SS Sposi, il Parroco P. Aldo D’Andria, ha accolto con grande gioia il Vescovo Giuseppe che ha introdotto l’incontro con i referenti parrocchiali e diocesani del Cammino Sinodale. Per Sua Eccellenza è stata un’occasione per presentare in anteprima il logo del Sinodo Diocesano e ringraziare tutti i referenti per l’impegno profuso ed il paziente lavoro svolto come “artigiani della sinodalità”.

Nella sua riflessione, il Vescovo ha anche fatto riferimento alla situazione di crisi che stiamo vivendo a causa della guerra scoppiata in Ucraina, e nell’esprimere solidarietà per tutti coloro che stanno soffrendo, ci ha ricordato che lo sforzo di costruire la pace deve partire da noi stessi, dalle nostre famiglie e dai luoghi che viviamo quotidianamente.

Anche il Cammino Sinodale deve essere un cammino di pace e come San Paolo VI alla domanda “Cosa faceva la Chiesa durante il Concilio Vaticano II” avrebbe voluto si potesse rispondere “Amava”, così il Vescovo si augura che pure alla futura domanda “Cosa faceva la chiesa di Nocera-Sarno durante il Cammino Sinodale 2021-2023”, la risposta potrà essere “Amava”.  E l’amore di cui parlava il Papa che concluse quel Concilio era l’Amore con cuore pastorale, con cuore missionario, con cuore ecumenico.

L’incontro è stata anche l’occasione per condividere le esperienze fatte nelle diverse parrocchie attraverso la voce dei referenti che nelle scorse settimane si sono attivati per realizzare un operoso ascolto dal basso che, a detta di tutti, è stata una bella occasione di rilancio nelle diverse realtà parrocchiali.

Nelle oltre tre ore di incontro, non sono mancati momenti di convivialità che hanno certamente contribuito ad un clima di fratellanza ed unità.  Proprio da questa esperienza, occorre necessariamente trovare occasioni di collaborazione e continuare a coltivare un clima di sinodalità per continuare a camminare insieme.

Gianluca Volpe

La tappa a Roccapiemonte

Sabato 19 febbraio presso la parrocchia di Santa Maria del Ponte di Roccapiemonte si è tenuto l’incontro del cammino Sinodale con le foranie di Roccapiemonte, Nocera Inferiore, Nocera Superiore e Pagani.

Durante l’incontro i vari referenti delle foranie, tra i quali anche noi della Parrocchia di S. Maria delle Grazie di Casali e Maria SS dell’Addolorata di San Potito, hanno riportato una breve sintesi delle informazioni raccolte dai fedeli durante i momenti dedicati in ciascuna parrocchia riguardanti la responsabilità di sostenere la Chiesa in questo “camminare insieme” attraverso punti fondamentali proposti dal Cammino sinodale.

L’assemblea è stata moderata dal sacerdote Don Fabio Senatore e dalla responsabile diocesana Giovanna Civale. È stato un momento molto interessante ricco di interventi e confronti che ha raggiunto il suo culmine con l’arrivo del nostro Vescovo, che ci ha ricordato che per poter “camminare insieme” c’è bisogno di camminare non gli uni su gli altri, ma “insieme per camminare” gli uni per gli altri. 

Anche io e l’altro referente della mia parrocchia, Antonio Coppola Bove, abbiamo espresso al Vescovo la nostra gioia con una testimonianza nel sottolineare che la nostra vita e il nostro cammino, in questo percorso affidatoci,  si chiama Gesù Cristo, Speranza concreta, certezza di amore infinito che ti salva, ti perdona, ti permette di vivere la battaglia della vita, di guardare negli occhi tuo marito, i tuoi figli, gli alunni a scuola, le persone che si imbattono sulla tua strada  con lo stesso desiderio di domanda, augurandoti che anche loro possano incontrarLo come è successo a te, come è accaduto ai primi due discepoli, Giovanni e Andrea che «Lo guardavano parlare».

Il bene ricevuto da Lui ci permette di accogliere, nella carità missionaria, l’altro nostro compagno di viaggio attraverso il proprio sì, la propria obbedienza al Vescovo, successore dell’Apostolo.

L’esperienza di questi giorni è la Grazia, la gratitudine di quello che sta accadendo, perché il Papa, dando la possibilità ad ognuno di noi di dare un suo contribuito, ci aiuta ad amarci nel costruire nella grande compagnia che è la Chiesa.

Maria Morrone

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