Bonus per riqualificare il patrimonio edilizio ecclesiastico

Superbonus 110% e bonus edilizi, le opportunità da cogliere e l’importanza di affidarsi a professionisti seri ed imprese solide.
patrimonio edilizio

Il governo italiano ha elaborato numerose proposte per il rilancio dell’economia nel periodo pandemico, approvate con il Decreto Rilancio; tra questi i più importanti risultano nel mondo edilizio. 

Infatti molti provvedimenti riguardano i cosiddetti Bonus per la riqualificazione del patrimonio immobiliare, come il bonus facciate e il superbonus 110%. 

Nonostante ciò non tutti hanno colto questa occasione da subito, visto che all’inizio vi era molta confusione sulle direttive di accesso ai bonus e, soprattutto, su chi e come dovesse anticipare i fondi per dare inizio ai lavori. 

Quando le modalità sono state chiare e si è creata un’armonia tra gli addetti ai lavori, professionisti, banche e committenza, finalmente, nonostante le tante restrizioni dovute ai requisiti, sono stati avviati molti cantieri.

Dopo un forte dibattito politico queste agevolazioni sono state tutte prorogate anche per l’anno 2022.

Per il patrimonio architettonico ecclesiastico è stato adoperato maggiormente il bonus facciate dove vi era un’aliquota di detrazione pari al 90%, prorogato anch’esso per il nuovo anno ma con una percentuale di detrazione del 60%. 

Ottimi strumenti da utilizzare per la riqualificazione di molti edifici che versano in uno stato di degrado avanzato.

Un consiglio: affidarsi a professionisti seri ed imprese solide e informare sempre l’Ufficio tecnico diocesano per evitare spiacevoli disagi una volta sottoscritta la documentazione da presentare.

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