Angelo e Francesco Solimena: famiglia d’arte

Francesco è figlio di Angelo Solimena pittore del Seicento che è stato il protagonista più alto della pittura nella valle del Sarno e non solo. Diverse tele tra cui La Pietà sono conservate nel Museo diocesano San Prisco

Questa foto scattata durante una visita ad uno dei luoghi napoletani più densi di fede e bellezze è un’immagine che come spesso capita viene catturata senza pensarci troppo eppure essa mi rimanda al senso più alto dell’arte, alla sua capacità di tramandare storie, di essere veicolo quando non strumento stesso di fede oltre che di studio. Ci troviamo nel Museo del Tesoro di san Gennaro a Napoli, presso il Duomo.

Il quadro di San Gennaro esposto al Museo del Tesoro

Precisamente siamo io e mio figlio davanti al “San Gennaro” di Francesco Solimena, una tela dei primissimi anni del ‘700. Più che parlare del quadro stavo spiegando a Raffaele che Francesco è figlio di Angelo Solimena pittore del Seicento che è stato il protagonista più alto della pittura nella valle del Sarno e non solo. Del quale conserviamo diverse tele nel Museo diocesano San Prisco e sicuramente fra queste il suo più alto capolavoro “La Pietà”.

Angelo ha vissuto a Nocera de Pagani e per quella città che al suo tempo racchiudeva cinque degli attuali Comuni dell’Agro nocerino, ha firmato le sue opere più significative, alcune delle quali hanno visto anche la partecipazione del figlio Francesco che, trasferitosi definitivamente nella capitale del Regno, fu riconosciuto come il vertice del barocco napoletano in tutte le corti europee.

La Pietà

Forse nostalgicamente, essendo io figlio di un artista, di un pittore, riconosco tutta l’importanza dell’insegnamento paterno, la capacità di tramandare anche senza troppe parole, un sapere, una sensibilità. Questo è quello che sarà accaduto in questa terra oggi caotica ma all’epoca amena campagna felice, circa tre secoli ora sono.

Sarà successo quello che spesso accade, un padre lavorava, un figlio era lì ad osservare, a chiedere e assorbire conoscenza. L’Abate Ciccio, come veniva chiamata Francesco Solimena è stato uno dei pittori italiani più importanti del Settecento, ma nella sua abile mano c’era tutto l’amore di un padre.

Salvatore Alfano

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