Violenza sulle donne: 89 vittime al giorno, il 62% dei casi in famiglia

Dal primo gennaio al 7 novembre, nel nostro Paese, sono state uccise 103 donne, una ogni tre giorni.

In vista del 25 novembre, giorno in cui ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Polizia di Stato presenta la campagna di prevenzione permanente “Questo non è amore”, giunta alla quinta edizione e curata dalla Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato.

La campagna di sensibilizzazione nazionale nel 2021 ha come filo conduttore l’hashtag #aiutiamoledonneadifendersi.

“Affrontiamo il tema della violenza di genere ben consapevoli della sua estrema gravità. Sappiamo che è una prerogativa assoluta, una battaglia di civiltà” sono le parole con le quali il capo della Polizia Lamberto Giannini ha iniziato a Catania la presentazione dell’opuscolo “Questo non è amore” 2021.

Un dato su tutti: dal primo gennaio al 7 novembre, nel nostro Paese, sono state uccise 103 donne, una ogni tre giorni, di cui 87 in ambito familiare-affettivo, e 60 di loro hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner.

Sono 89 al giorno le donne vittime di reati di genere in Italia, e nel 62% dei casi si tratta di maltrattamenti in famiglia.

Nell’andamento degli omicidi di donne rispetto agli omicidi in genere è stato registrata una leggera diminuzione: se nel periodo gennaio-agosto 2020 le donne vittime di femminicidio erano il 48% di tutte quelle uccise, nell’analogo periodo del 2021 l’indice scende al 41%. Nel 72% dei casi l’autore è il marito o l’ex marito; in 1 caso su 2 ha usato un’arma da taglio; il 70% delle vittime erano italiane. Sale il dato delle donne che lasciano figli piccoli: nel gennaio-agosto 2020 era del 25%, mentre nell’analogo periodo del 2021 del 31%; è del 40% con i dati rilevati prima della pubblicazione della brochure realizzata per l’iniziativa.

Il tasso più alto di donne che si rivolgono alle forze dell’ordine per le richieste di ammonimento si registra nelle regioni del sud, in particolare in Sicilia.

E proprio per questo, da Catania, sottolineano dalla Polizia, “è necessario dire basta”.

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