«I defunti sono nelle mani di Dio che si aprono all’eterno»

Nell’omelia per la Commemorazione dei defunti il Vescovo ha richiamato alla fede e alla memoria
Il Vescovo benedice le tombe dall’esterno della cappella madre del cimitero di Nocera Inferiore

«I defunti sono nelle mani di Dio, al sicuro, perché la mano di Dio è la mano di una madre, di un papà, è una mano che si apre verso l’eterno». È un richiamo ad affidarsi, ad avere fede e a nutrire la fede, quello fatto da mons. Giuseppe Giudice durante la Santa Messa nella cappella del cimitero di Nocera Inferiore.

Il Vescovo della diocesi di Nocera Inferiore-Sarno ha presieduto le celebrazioni nel giorno della Commemorazione dei defunti a Sarno, in mattinata, e nel pomeriggio a Nocera Inferiore. Questa mattina la celebrazione si è tenuta all’aperto, alla presenza di molti fedeli e del sindaco di Sarno, Giuseppe Canfora.

Un momento della Messa che il Vescovo ha presieduto al cimitero di Sarno

Nell’omelia pomeridiana, mons. Giudice ha detto: «La commemorazione dei defunti è un invito alla meditazione, a ritornare pellegrini nei nostri cimiteri – non solo oggi – per raccogliere una lezione sulla fragilità e sulla precarietà della vita, ma anche e soprattutto per riscoprire che in ognuno c’è anima che va oltre il disfacimento del corpo».

Il Vescovo ha invitato a «cogliere nella vita di ogni giorno il significato della vita» e a fermarsi vicino alle tombe per poter «cogliere esperienze di vita consumate nel dono» senza «fuggire per archiviare la fragilità» a cui rimanda la morte. La guida della Chiesa nocerino sarnese ha richiamato: «Dio è il Dio della vita, passa tra noi ad asciugare le lacrime. Parlare della morte senza la luce della resurrezione è difficile. Il credente ha un altro modo di guardare alla vita e alla morte».

Un momento della celebrazione presieduta dal Vescovo nella cappella madre del cimitero di Nocera Inferiore

«Certamente siamo tristi di fronte alla morte – ha proseguito – ma ci consola la promessa di immortalità futura. La vita, infatti, non è tolta ma trasformata. È la nostra fede, che dobbiamo alimentare e coltivare, che ci sostiene in questa certezza. Ecco la fede, per questo crediamo, per questo sulle tombe dei nostri fratelli deponiamo un fiore, una lacrima, non mettiamo oggetti inutili. Deponiamo preghiere, gesti di carità».

Fare memoria

Un modo per ricordare, fare memoria che «ci aiuta a vivere il presente e affrontare il futuro. La memoria però – ha messo in guarda il presule –  non ci deve bloccare, ma spingere a cogliere la vita, a viverla».

Il Vescovo benedice le tombe dall’esterno della cappella madre del cimitero di Nocera Inferiore

Mons. Giudiche ha fatto anche un passaggio sull’attenzione alla vita: «In questo tempo intra pandemico prestiamo attenzione alla vita, che non va calpestata o gettata. Attenzione alla vita nel grembo materno, in un letto di ospedale, negli anziani, la vita va tutelata sempre».

«La vita dei giusti è nelle mani di Dio, nessun tormento li toccherà. I defunti – ha detto consolante il Vescovo – sono nelle mani di Dio, al sicuro, perché la mano di Dio è la mano di una madre, di un papà, è una mano che si apre verso l’eterno».

La benedizione della cappella ristrutturata

Durante la Santa Messa al cimitero nocerino, concelebrata insieme ai parroci della forania di Nocera Inferiore, è stata anche benedetta la cappella madre, interessata da importanti lavori di riqualificazione finanziati dal Comune.

Un momento di preghiera e memoria a cui ha preso parte il sindaco Manlio Torquato, il presidente del consiglio comunale Fausto De Nicola, l’assessore Imma Ugolino e i rappresentanti dei carabinieri, della polizia di Stato e delle associazioni dei combattenti.

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