Intervista a don Aniello Nappo

Aniello Nappo

L’annuncio a sorpresa del vescovo Giuseppe: il 7 maggio il giovane diacono sarà ordinato sacerdote da papa Francesco, nella Basilica di San Pietro

La Cattedrale di San Prisco è gremita all’inverosimile. È il 5 gennaio e tantissime persone partecipano all’ordinazione diaconale di Francesco Amarante. Al termine della celebrazione, prima della benedizione finale, il vescovo Giuseppe a sorpresa annuncia un dono grande per tutta la diocesi: don Aniello Nappo sarà ordinato sacerdote da papa Francesco, nella Basilica di San Pietro, il prossimo 7 maggio. Il giovane scoppia in lacrime.

Facciamo un passo indietro. Agosto 2016, il treno corre veloce e riporta a casa gli ammalati e i volontari che hanno partecipato al pellegrinaggio a Lourdes, organizzato dalla Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza e guidato dal vescovo Giuseppe. Nel suo scompartimento, il pastore diocesano confida ad Aniello che vorrebbe chiedere al Papa di ordinarlo sacerdote. Un’attenzione, un gesto di premura per il giovane la cui vita è stata attraversata da grandi dolori. Una notte, mentre era al secondo anno di Seminario, la sua mamma è tornata improvvisamente in Cielo. «Mettiamo tutto nelle mani di Dio», è la sua risposta fiduciosa.

Il 5 gennaio, mentre erano in corso i preparativi per l’inizio della celebrazione, il vescovo gli dice: «Aniello, da Roma nessuna novità. Forse non se ne fa nulla». Proprio quella mattina, invece, era arrivato il placet della Santa Sede. «Desideravo fargli una sorpresa», racconta mons. Giudice. Ancora una volta, il giovane non perde la calma. «Eccellenza, vuol dire che mi ordinerete voi» risponde. Quell’annuncio a sorpresa lo spiazza e gli riempi il cuore di gioia: «Mi sono venute in mente tante cose – racconta –. In chiesa c’erano il rettore del Seminario e il mio padre spirituale. Ho ripensato alla mia vocazione, al percorso di formazione, alle gioie che lo hanno accompagnato, alle prove che lo hanno purificato». Mancano pochi mesi e don Aniello ha intensificato la preghiera.

7 maggio 2017, questa data racchiude in sé molti segni e significati. «È la giornata del Buon Pastore, si prega per le vocazioni. Ma è anche la prima domenica di maggio, la festa della mamma» sottolinea don Aniello e i suoi occhi buoni si riempiono di lacrime. Tratteniamo a fatica la commozione. È proprio vero che le mamme non perdono mai di vista i propri figli. Neppure quando vivono già nella gloria.

E le coincidenze non sono finite. «Sono stato ordinato diacono il 28 giugno del 2016, nei Primi Vespri della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. Adesso sarà Pietro stesso, il Vicario di Cristo ad ordinarmi sacerdote!». Poi c’è quella Parola che ha accompagnato il suo cammino di formazione, il dialogo tra Gesù e Pietro sul lago di Tiberiade che ha portato negli anni Aniello, come Pietro, a dire: Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo. Un amore che riceverà il suggello definitivo dalle mani del Pontefice. La diocesi intera potrà gioire insieme a lui durante la celebrazione della prima messa che avrà un sapore speciale.

Antonietta Abete

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